sabato 26 giugno 2010

Campidoglio




http://www.reset-italia.net/2010/06/26/che-film-si-e-visto-per-il-soldato-shalit-a-roma/



Fatemi capire anche a me, Corrieri Mediatici, la “Rissa tra ebrei e pro-palestinesi dopo la cerimonia per Gilad Shalit con Scontro sulla scalinata del Campidoglio: pugni e calci, sei feriti.

” ho appena visto un video http://vimeo.com/12859118 Al Campidoglio per i Prigionieri Palestinesi .

L’Antefatto era stato annunciato con un comunicato stampa dell’ISM Italia: “Spegnere le luci per il soldato israeliano Gilad Shali per oscurare i crimini israeliani”. Si veniva a sapere che il 25 giugno…“per iniziativa dei rispettivi sindaci e delle locali comunità ebraiche, complici gli uni e le altre dei crimini israeliani, verranno spente, per ricordare la cattura nel 2006 del soldato israeliano Gilad Shalit da parte di un commando palestinese, a Roma le luci del Colosseo, a Milano quelle del Castello Sforzesco, a Torino quelle della Mole Antonelliana .C’è da supporre che cerimonie simili siano state decise anche in altre città.

L’ipersionismo militante della destra, del centro e della sinistra (?), uniti nel sostenere uno stato coloniale, razzista e fascista, non ha limiti. Uno Stato, la cui follia omicida e suicida è una minaccia contro tutta l’umanità, dovrebbe preoccupare ogni coscienza civile e democratica Quando fossero indotti ad accorgersi della pulizia etnica della Palestina, del genocidio in corso a Gaza, delle distruzioni del Libano fino a quella del 2006, dei crimini commessi dall’esercito israeliano durante l’operazione Cast Lead (Piombo fuso), dell’assassinio di nove attivisti turchi della Freedom Gaza Flotilla, nella notte tra il 30 e il 31 maggio 2010, che cosa faranno questi signori?

Che cosa faranno quando fossero indotti ad accorgersi dei circa 7.500 prigionieri palestinesi, chiusi da anni nelle carceri israeliane, molti in detenzione amministrativa, cioè senza accuse specifiche, fra cui donne e bambini? Spegneranno le luci per sempre o arriveranno a demolire il Colosseo, a bruciare il Castello Sforzesco o a bombardare la Mole Antonelliana?

Non pretendiamo ovviamente nulla di tutto questo. Pretendiamo solo un minimo di serietà. Degli ipersionisti di casa nostra denunciamo il cinismo, l’ipocrisia e la menzogna sistematica. A Torino del sindaco Chiamparino e dell’ineffabile Beppe Castronovo, a Milano della signora Moratti, a Roma di ex (?) fascisti doc come la signora Polverini, il signor Alemanno et similia.”

Tornando ai Fatti, raccontati l’indomani, dalla Rete Romana Palestina, si apprende che “Stasera 24 giugno, un gruppo di attivisti ed attiviste della Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestine, in concomitanza con lo spegnimento delle luci del Colosseo disposto dal Comune di Roma in segno di solidarietà con l’unico militare israeliano rinchiuso in una prigione palestinese, ha illuminato di candele l’intera scalinata del Campidolgio per ricordare gli oltri 11000 civili palestinesi ristretti nelle carceri israeliane, il milione e mezzo di palestinesi rinchiusi nella Striscia di Gaza trasformata nella più grande prigione a cielo aperto esistente al mondo e per onorare i 1417 morti palestinesi dell’operazione piombo fuso scatenata dall’esercito israeliano il 27 dicembre del 2008 ed i 9 morti della Motonave Navi Marnara che trasportava aiuti umanitari per la popolazione di Gaza, uccisi dalle forze speciali israeliane il 31 maggio scorso. L’iniziativa si stava svolgendo compostamente e pacificamente come è nello stile della Rete, quando gli attivisti sono stati aggrediti all’improvviso da un gruppo di giovani che li hanno picchiati duramente provocando un ferito.

La polizia intervenuta dopo l’aggressione, si è limitata a stendere un cordone per separare gli aggrediti dagli aggressori, ma non ha provveduto né ad identificare questi ultimi, né a disperderli sicché gli attivisti sono stati costretti a sostare lungo la scalinata, mentre altri giovani accorrevano ad ingrossare le file degli aggressori… i feriti sono almeno 6, du cui uno con uno zigomo rotto, una mascella rotta, un trauma cranico. Altri riportamo ferite in testa e in alcune parti del corpo. Gli aggressori almeno 25 hanno usato caschi e tirapugni.”


Venerdì 26 giugno Rainews24 annuncia.”Comunità ebraica: dopo la serata al colosseo per chiedere la liberazione di Gilad Shalit, manifestanti aggrediti da attivisti filopalestinesi di una manifestazione non autorizzata. Conferenza stampa alla Sinagoga di Roma.”
Con altro breve articolo e dichiarazione si evince per dare 2 pesi e 2 misure come 2 popoli e 2 stati:”L’aggressione di ieri notte nei confronti della Rete romana per la Palestina è un atto squadrista compiuto da alcuni gruppi oltranzisti della comunità ebraica”. Ad affermarlo sono Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, capogruppo e consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio.”

E infatti alle 15 Oggi alle 15 presso l’aula del Gruppo Consiliare Sinistra Arcobaleno Roma in Action del Comune di Roma , in via delle Vergini 18. “
Si era intanto tenuta la “conferenza stampa indetta dalla Rete Romana di solidarietà con il Popolo Palestinese, per denunciare l’aggressione squadristica avvenuta stanotte ad opera di un nutrito gruppo di picchiatori che ad aggressione avvenuta hanno fatto sfoggio di bandiere israeliane. L’aggressione, il cui bilancio è di almeno sei feriti, tre dei quali ricoverati in ospedale è avvenuta ai danni di una manifestazione pacifica e composta che si svolgeva sulla scalinata del Campidoglio per ricordare Che nelle prigioni israeliane sono rinchiusi oltre 11.000 civili palestinesi, che la Striscia di Gaza assedita è ridotta alla più grande prigione a cielo aperto del mondo ed onorare le vittime dell’operazione piombo fuso e dell’attacco alla Freedom Flotilla.

L’intolleranza e la violenza di questi picchiatori, non nuovi ad azioni del genere è divenuto ormai un problema di ordine pubblico, che si ripete con le stesse modalità con preoccupante frequenza. di cui le istituzioni di un paese democratico devono responsabilizzarsi e che non può non interpellare anche i mezzi di comunicazione.La Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese.”


Se raccontano la trama di un film come Across the Universe e vi chiedono se “per voi il cinema è emozione, trasporto, creazione di universi paralleli in cui dare vita ai propri sogni, questo è il film per voi.

Se c’è un’opera che non potete assolutamente mancare in questa stagione cinematografica, è questa perché “…There’s nothing you can do that can’t be done / Nothing you can sing that can’t be sung … It’s easy… All you need is love… Love is all you need….” Se per lo stesso film vi raccontano che “Sulla riva di un oceano in tempesta, un ragazzo di spalle chiuso in un cappotto nero, si volge verso la camera ed inizia ad intonare la sua storia:

“Is there anybody going to listen to my story …Ah girl!” Vi stanno raccontando Parole e musica di John Lennon e Paul McCarthy….”
Voi apprezzate e magari il film ve lo andate anche a vedere o no?…Ora vi racconto che ” Un gruppo di imprenditrici palestinesi ha da poco lanciato in Cisgiordania un’emittente radiofonica dedicata interamente alle donne e al mondo femminile. Radio Nisaa (in arabo, donne),oltre a dar voce alle donne che chiedono più uguaglianza dei diritti, si rivolgerà anche agli uomini con lo scopo di influenzarli positivamente nei confronti dell’ altro sesso.

C’è il pieno sostegno di Rabiha Diab, ministro palestinese per le questioni femminili, che afferma l’importanza che ha l’emittente nell’affrontare importanti tematiche sociali. A questo progetto partecipa anche l’organizzazione britannico-elvetica no profit “Smiling Children Foundation”che sostiene economicamente il progeto di Maysoun Odeh Gangat, la fondatrice dell emittente.”

Pensate che sto parlando di un film molto lontano dalla nostra realtà e che siete felici per il mondo arabo che ascolta o no?

E se io ora vi racconto, come ho fatto inviando comunicati stampa che ho ricevuto, la realtà di un’ infame notte romana, preannunciata da decenni di inciuci politici, armati fino ai denti, e che non apprezzano niente della realtà, di ciò che si può toccare con mano ma va tutto mediato … che dite può essere almeno letta?
L’informazione la tentiamo anche così e lo dico al plurale. Non sono sola e non abbiamo alcuna paura.La capacità terroristica è di ben altre persone.Oh Girl…


Doriana Goracci

COMUNICATO STAMPA:

LA RETE ROMANA DI SOLIDARIETA’ CON IL POPOLO PALESTINESE HA SPORTO DENUNCIA

Nel pomeriggio di oggi un gruppo di quattro militanti a nome di tutta la Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese ha sporto circostanziata denuncia presso una stazione dei Carabinieri eleggendo domicilio presso uno studio legale.

Nella denuncia, che ha inteso ristabilire la verità dei fatti, si chiede tra l’altro che i responsbili dell’aggressione vengano individuati e perseguiti a termini di legge per i reati compiuti.

La Rete RSPP mediante i propri legali seguirà con il massimo impegno il corso delle indagini e dell’ iter giudiziario perché l’accaduto emerga con chiarezza, in tutta la sua gravità e in tutta la sua verità anche perché la città di Roma possa essere restituita alla piena agibilità democratica.

La RRSPP, di fronte alla campagna di disinformazione che si è scatenata, invita gli operatori della informazione a verificare con la massima accuratezza la veridicità delle notizie prima di pubblicarle, per evitare di cadere nella trappola come già oggi è accaduto al Corriere della Sera e a Rainews 24, di divulgare versioni dei fatti sulla base di notizie false artatamente fatte circolare nel tentativo di trasformare un’aggressione squadrista in una rissa tra opposte fazioni cosicché confondendo ruoli e responsabilità si possa giungere che essendo tutti colpevoli e in realtà non ve ne sia alcuno.”


Un grazie personale e da parte di tutta la Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese per i tanti messaggi di solidarietà e di vicinanza veri che ci stanno arrivando in queste ore.

C’è sgomento e rabbia ma l’aggressione vigliacca e immotivata subita ieri sera sulla scale del Campidoglio da parte di un gruppo …di squadristi riconducibili come appartenenti alla Comunità Ebraica Romana, non ci farà smettere di lottare a fianco del popolo palestinese, che ricordiamolo resiste da 60 anni.

La loro dignità e il coraggio sono semplicemente un esempio da onorare.
Ancora GRAZIE.
P. Alessandra Capone

Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese




reteromanapalestina@gmail.com