venerdì 15 aprile 2011

L'Umanità


Vivere nell'ombra dell'olocausto ed aspettarsi di essere perdonati di ogni cosa che fanno,pubblicata da Le frasi più belle del Socialismo il giorno domenica 17 aprile 2011 alle ore 16.55

a motivo della loro sofferenza passata, mi sembra un eccesso di pretese. Evidentemente non hanno imparato molto dalla sofferenza dei loro genitori e dei loro nonni... quello che sta accadendo in Palestina è un crimine che possiamo paragonare agli orrori di Auschwitz.



Josè Saramago






Il più onesto, ieri mi ha chiesto: “Chi è Vittorio Arrigoni?” io, poi, presa da un momento complicato della vita spicciola non ho potuto rispondere, ma son sicura che ora sa.

Il più disonesto, non ha posto l'altra domanda: “Cos'è Gaza?” C'è da sperare che... grazie a chi oggi dichiara il dolore per la perdita di un uomo – semplicemente un uomo – giusto, libero e coerente, magari l'altro inizi a guardare alla Palestina, non come un simbolo di una parte politica – semplicisticamente chiamata comunista – ma quel che è: il perenne Olocausto provocato da Israele, e sempre impunito e ignorato da tutti i governi, in nome e per conto del dio danaro, al quale si sacrifica la vita umana, come se il mondo fosse tutto un tofet.

C'è da sperare che quella frase, quell'esortazione, “Restiamo umani” prenda davvero il senso limpido che ha, anche se forse bisognerebbe ammettere che è giunto il momento di “Tornare ad essere umani”.

Non dovrebbe morire un uomo giusto per ricordarcelo, non dovremmo avere bisogno di un eroe, di un sacrificio umano, per rivendicare la nostra umanità. Eppure ogni volta è così. Di colpo il cadavere posato sulla pietra ridesta la nostra coscienza, ed è un risveglio breve, che si abitua, e che vuole fuggire sperando ogni volta che la barbarie non debba più compiersi.



Le immagini dei cadaveri ustionati dal fosforo bianco, di bambini e innocenti, ci toccano il cuore solo un momento, quello che riusciamo a non proibire a noi stessi, o forse è solo che dalla Palestina troppi ce ne sono giunti, prima che sparissero dalla TV o dai giornali. L'Olocausto moderno, che ne uccide centinaia e migliaia, ma a piccole dosi, che non facciano rumore, e che possano lasciare a tacere i governanti, che a Israele vendono le armi, o gli spazi aerei in cui imparare a bombardare le case e le vite di chi tal volta la guerra la fa ancora con le pietre. Le vittime innocenti centellinate, così da far inorridire quando in Israele salta in aria un autobus, con altri innocenti, sacrificati anche loro – in fondo – allo stesso dio.


L'umanità nostra dovrebbe farci ricordare ogni volta che l'uomo uccide l'umanità, con le bombe mandate a pacificare, con quel ragazzo che prende una barca perché tanto sa nuotare, e non sa che dall'altra parte del mare nessuna umanità l'attende. L'umanità nostra che dovrebbe riconoscersi e non scacciarci.

Il fatto è che il senso dell'umanità si è persa come ci siamo persi noi, che siamo diventati solo numeri tra i numeri, folla tra la folla, che non si parla, non si ascolta, e nemmeno si guarda dentro un tram.

Ecco perché mi viene difficile credere che davvero si voglia Restare Umani, proprio ora che non lo siamo più da un pezzo.

E qua mi fermo, perché mi pesa il cuore, per una perdita, per il troppo spreco che facciamo di noi.
Rita Pani (APOLIDE)






-----------------
Vittorio Arrigoni (Besana Brianza, 4 febbraio 1975 – Gaza, 15 aprile 2011)
15 aprile 2011 - Wikipedia
Biografia
Attivismo politico
Noto soprattutto per la sua attività in sostegno della causa palestinese e in particolare contro l'assedio condotto dallo Stato di Israele alla popolazione della Striscia di Gaza. Attestato su posizioni di sinistra e laica, Vittorio Arrigoni criticava duramente la politica autoritaria e teocratica di Hamas nell'amministrazione della Striscia e quella di Fatah in Cisgiordania, considerata nei fatti collaborazionista con Israele.

Era membro dell'International Solidarity Movement e si era trasferito a Gaza da dove diffondeva informazioni sulle condizioni dei palestinesi della Striscia.

Nel 2008 è stato arrestato e incarcerato dall'Esercito israeliano dopo che aveva difeso 15 pescatori palestinesi che pescavano in acque internazionali.

Il 12 ottobre 2010 ha fatto un comunicato di risposta a Roberto Saviano, il quale aveva partecipato ad una manifestazione pro-Israele, con un video.

Il 4 gennaio 2011 aveva ripubblicato sul suo blog il manifesto dei giovani di Gaza Gaza Youth Breaks Out con un commento favorevole. Questi giovani, repressi da Hamas, rivendicavano al tempo stesso la liberazione dall'occupazione israeliana e dall'oppressivo regime di Hamas, annunciando una "rivoluzione". Nelle ultime settimane della sua vita Arrigoni aveva preso posizione a favore delle rivoluzioni del 2011 in corso in diversi Paesi arabi.

Attività giornalistica
Arrigoni era collaboratore de Il manifesto, per la cui casa editrice aveva pubblicato Restiamo umani, tradotto e pubblicato anche in inglese, spagnolo e tedesco. L'edizione in inglese includeva un'introduzione dello storico israeliano Ilan Pappé.

Raggiunse una grande notorietà durante l'Operazione Piombo fuso, in quanto il suo blog Guerrilla Radio fu l'unica fonte giornalistica ad informare da Gaza in un momento in cui nessun giornalista "professionale" aveva accesso alla Striscia. Il sito di Arrigoni, fino a quel momento non particolarmente famoso, divenne per molte settimane, secondo Blogbabel, il blog più letto e citato in Italia, superando addirittura quello di Beppe Grillo.

Morte
Il 14 aprile 2011 è stato rapito e ucciso. Secondo le Brigate Ezzedin al-Qassam che hanno ritrovato il corpo, l'omicidio sarebbe stato compiuto da un gruppo salafita, che lo ha ucciso per soffocamento durante la notte.

Note:
Dentro Wikipedia c'è chi vorrebbe cancellare la pagina di Vittorio Arrigoni. La discussione è in corso e si concluderà il 22 aprile prossimo alla ore 24. PeaceLink ha deciso di salvare la pagina web di Wikipedia nella "Storia della pace".