lunedì 12 novembre 2012

Escalation israeliana sulla Striscia di Gaza, 8-11 novembre 2012

"> ......sulla Striscia di Gaza,

 8-11 novembre 2012


Mi chiamo Laura Picchetti , sono nata in Italia dove 
attualmente vivo.
E' un caso (destino) che non sia nati a Gaza e che
non mii trovi ora a Gaza.


E' un caso che nè NOI nè e le nostre famiglie non 

siamo stati STERMINATI dagli attacchi israeliani.

Non è un caso che ci troviamo qui a parlare di Gaza.
Non parliamo di Gaza, spinti dal nostro orientamento 

politico.

Non parliamo di Gaza, perchè Vik è stato ucciso a 

Gaza,  sua patria d'adozione.
Parliamo di Gaza, perchè riteniamo prioritario 
dar voce  alle ingiustizie, soprattutto quelle ignorate
 dall'indifferenza globale."

[Azione lanciata da Alessandra Arrigoni, sorella 

di Vik:  modifica con il tuo nome e pubblicala]



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Ala’uddin non aveva ancora dieci anni) A colui che scava nella ferita di milioni la sua strada A colui che sul carro armato schiaccia le rose del giardino A colui che di notte sfonda le finestre delle case A colui che incendia l’orto, l’ospedale e il museo e poi canta sull’incendio. A colui che scrive con il suo passo il lamento delle madri orfane dei figli, vigne spezzate. A colui che condanna a morte la rondine della gioia A colui che dall’aereo spazza via i sogni della giovinezza 

A colui che frantuma l’arcobaleno, stanotte i bambini dalle radici tronche, stanotte i bambini di Rafah proclamano: noi non abbiamo tessuto coperte da treccia di capelli noi non abbiamo sputato sul viso della vittima (dopo averle estratto i denti d’oro)

 Perché ci strappi la dolcezza e ci dai bombe?

E perché rendi orfani i figli degli arabi? Mille volte grazie. Il dolore con noi ha raggiunto l’età virile e dobbiamo combattere. Il sole sul pugnale di un conquistatore era nudo corpo profanato e prodigava silenzio sul rancore delle preghiere, intorno facce stravolte. 

Urla il soldato della leggenda: “Non parlerete? Bene! Coprifuoco tra un’ora” E dalla voce di Ala’uddin esplode la nascita dei guastatori bambini: io ho buttato una pietra sulla jeep io ho distribuito volantini io ho dato il segnale io ho ricamato lo stemma portando la sedia da un quartiere…a una casa…a un muro io ho radunato i bambini e abbiamo giurato sulla migrazione dei profughi di combattere finché brillerà nella nostra strada il pugnale di un conquistatore.





_Samih al-Qasim, poeta palestinese_
Pubblicato da Rosa Schiano a 12:23 Una nuova offensiva militare israeliana è iniziata giovedì pomeriggio. Questa volta la maggior parte degli attacchi sono avvenuti da terra. L'esercito israeliano ha bombardato con colpi di artiglieria molti punti della Striscia di Gaza, mentre da sabato vi sono stati anche attacchi aerei. 

 Sette persone sono state uccise, tra cui 3 bambini, ed almeno 50 i feriti, tra cui donne ed almeno 10 ragazzi e bambini. Tra i feriti, 7 sono stati dichiarati clinicamente morti allo Shifa hospital. Ho fatto visita oggi al reparto di terapia intensiva, vi sono due bambini tra i 10 e 14 anni, ed un altro sui 18 che stanno lottando per sopravvivere. 

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 Cinque persone sono state uccise sabato,tra cui 3 ragazzi. Quattro persone sono morte durante un attacco da terra in Shijaia ad est di Gaza city mentre giocavano a pallone ed almeno 38 sono rimaste ferite.

 Inoltre, 2 membri della resistenza sono stati uccisi. Sabato, 10 novembre 2012, l'esercito di Occupazione Israeliano ha sparato colpi di artiglieria colpendo alcuni bambini palestinesi che giocavano a pallone in Shijaia, quartiere est di Gaza city. 

Due ragazzi sono stati uccisi: Mohammed Ussama Hassan Harara, 16 anni, e Ahmed Mustafa Khaled Harara, 17 anni. In quel momento nella stessa area si stava anche tenendo una "tenda del lutto" presso la famiglia Harara.

 La famiglia stava celebrando il lutto per un parente deceduto. Molte persone sono rimaste ferite quanto l'esercito israeliano ha sparato altri colpi di artiglieria. 

Due persone sono rimaste uccise: Ahmed Kamel Al- Dirdissawi, 18 anni e Matar ‘Emad ‘Abdul Rahman Abu al-‘Ata, 19 anni.


 Inoltre, almeno 38 persone sono rimaste ferite, tra cui 8 bambini. Ecco le immagini dallo Shifa hospital in un video che ho girato in ospedale questa mattina. il corpo di uno dei bambini in Terapia Intensiva. Questo bambino ha circa 10 anni. 

 Lo Shifa hospital ieri ha ricevuto in totale circa 40 feriti, di cui 6 ora sono in terapia intensiva, e 5 martiri. Il corpo di uno dei martiri è arrivato in pezzi in ospedale. Il dottor Ayman Sahabany ha spiegato che questi bambini sono stati colpiti da frammenti dei colpi di artiglieria al petto, al torace, al collo, alla testa.

 Alcuni hanno subito emorragia, ematoma anche alla testa, ferite alle arterie. Un altro dottore mi ha detto che non sanno se ce la faranno a sopravvivere. Mentre il dottore ed una infermiera mi parlavano, davanti al corpo del più piccolo dei bambini, non potevo fare a meno di guardarlo, pregando dentro di me perché ce la facesse. Impotenza. Avrei voluto avere il potere di poterlo salvare, ma posso solo sperare. 

L'impotenza davanti a tanto dolore soffoca. Un'impotenza che mi fa sentire esplodere dentro, ma non fuori. Le lacrime, quelle, arrivano tutte ed improvvisamente, come un fiume inarrestabile che porta con sé tutto il dolore fino allo sfinimento. Successivamente sono andata all'ospedale Kamal Odwan in Beit Lahia, a nord della Striscia di Gaza. 

I dottori mi hanno detto che ieri sera tra le undici e mezzanotte hanno ricevuto tre donne ferite in un attacco israeliano, una di 49 anni, le altre di 42 e 40 anni. La scorsa notte infatti, verso mezzanotte, un aereo israeliano ha colpito con due missili una fabbrica di metallo in Jabalia, a nord della Striscia di Gaza, distruggendola e l'abitazione della famiglia Najjar è stata danneggiata. Nihad Fahmi al-Najjar, e le altre due donne sono rimaste ferite da frammenti di vetro sul corpo. Sono stati rilasciate perché le ferite sono superficiali. Alle 6.00 del mattino di ieri inoltre l'ospedale ha ricevuto il corpo di un martire, in pezzi. Il suo nome è Mohammed Obaid, 20 anni. Successivamente sono andata all'European hospital in Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza. Qui quattro bambini sono stati ricoverati e poi rilasciati con ferite lievi. Ho incontrato invece una donna ricoverata, Helene Najjar, 29 anni. E' stata ferita da frammento di proiettile al fianco e forse oggi sarebbe stata operata.

 Ha raccontato che si trovava all'esterno l'abitazione della sua famiglia ad est di Khuza'a, a circa 500 mt dal confine, al momento dell'attacco. Con lei in ospedale c'era la madre, Samira Najjar, che ha raccontato che la casa è stata danneggiata ed i vetri crollati. Samira ha raccontato anche che prima avevano una casa vicino il confine, che è stata distrutta dai soldati israeliani durante Piombo Fuso. E suo marito, il padre di Helene, è stato ucciso durante Piombo Fuso. Helene ha due bambine ed un bambino. Tala, il piccolo, aveva lo sguardo triste. Aveva pianto molto per quello che è successo alla madre. I bambini crescono in fretta a Gaza. 

 Tala Najjar, figlio piccolo di Helen Najjar, oggi in ospedale accanto alla madre Inoltre, nella stessa giornata di sabato e ieri mattina, aerei militari israeliani hanno colpito in due attacchi ed ucciso membri della resistenza palestinese, Mohammed Obaid, 20 anni (di cui ho detto prima e il cui corpo è arrivato in pezzi all' ospedale Kamal Odwan) e Mohammed Said Shkoukani, 18 anni. Giovedì sera, 8 novembre 2012, un altro bambino è stato ucciso dall'esercito israeliano durante una incursione nel villaggio di Abassan, ad est di Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza. Verso le 16:30 di giovedì, l'Esercito di Occupazione israeliano stava sparando dal confine indiscriminatamente contro le terre e le case dei civili palestinesi. Colpi di carro armato hanno raggiunto terreni e case. Un proiettile ha colpito il piccolo Ahmed Younis Khader Abu Daqqa, 13 anni, ferendolo gravemente all'addome. Ahmed stava giocando con i suoi amici a pallone vicino la sua abitazione quando è stato ferito. 

 Sono andata a trovare la sua famiglia durante la "tenda del lutto". Sua zia ha raccontato che improvvisamente Ahmed è entrato in casa gridando alla madre che aveva dolore... si sono resi conto del proiettile ed è stato portato all' European hospital in Khan Younis, dove è morto poco dopo. Oggi tornerò a visitare la sua famiglia per poter parlare con maggior tranquillità e portar loro nuovamente la mia vicinanza e la solidarietà di tanti italiani ed internazionali. 

Pubblico qui una foto di Ahmed che ho trovato su internet mentre giocava a pallone, prima di essere ucciso Ahmed Younis Khader Abu Daqqa, 13 anni, ucciso da un proiettile dell'Esercito di Occupazione Israeliano Dopo aver visitato la famiglia del piccolo Ahmed, abbiamo visto la strada in cui è stato colpito dal proiettile.

 Abbiamo incontrato lì un contadino, Iyad Qudai, la cui casa, al mattino dello stesso giorno, era stata colpita da una bomba di carro armato. Siamo così andati a visitare la sua abitazione. Sul terreno attorno all'abitazione c'erano colpi di carro armato.

 Questa è l'abitazione del contadino Iyad Qudai, centrata da una bomba di carro armato israeliano caduta sulla camera da letto dei bambini.